di Antonio Cona – Roma, 23 Luglio 2021
Nella giornata di ieri, si è svolto a Roma, in via Napoli 36, nella Sala delle Carte Geografiche, l’Attivo Unitario delle delegate e dei delegati di CGIL, CISL e UIL di Roma e del Lazio, per uno sviluppo e un lavoro di qualità nel Lazio.
Il tavolo di confronto si è concentrato sui principali temi quali sviluppo, lavoro e Pnrr, per programmare il futuro nella sua interezza.
Il dibattito, aperto da Alberto Civica, Segretario Generale della UIL di Roma e del Lazio, ha visto una grande partecipazione, sia tra i presenti in sala che da remoto.
E’ stata Alessandra Piccoli, Tesoriere della Uilca di Roma e del Lazio, ad intervenire per la nostra intera categoria, rappresentando “il volto umano del bancario”.
“I bancari svolgono un lavoro pubblico essenziale e durante tutto il periodo pandemico sono stati in prima linea per aiutare i cittadini in un momento difficile. I colleghi hanno affrontato grandi difficoltà sopperendo con il loro lavoro a carenze di organico, organizzative e strutturali, mettendoci la faccia con spirito di sacrificio e senso di abnegazione. – ha dichiarato, durante il suo intervento – Subiscono ogni giorno pressioni commerciali che inevitabilmente si riverberano sui clienti, la mobilità territoriale è la norma nella nostra categoria”.
L’abbiamo incontrata a chiusura lavori, per raccogliere le sue prime riflessioni.
Alessandra, con il tuo intervento hai dato voce all’intera categoria. Che tipo di messaggio hai voluto lanciare?
Erano presenti tante categorie, volevo far capire che siamo tutti sulla stessa barca. I nostri colleghi hanno fatto un lavoro straordinario come in occasione dei cd. “finanziamenti Covid” tanto per citare un episodio specifico: una mattina improvvisamente sembrava che le banche regalassero soldi quando ancora si doveva mettere a terra tutto l’impianto. I colleghi della rete hanno fronteggiato tutto questo comprendendo nel contempo la frustrazione di persone disperate per l’improvvisa chiusura delle loro attività. Le Banche non si sono fermate durante la pandemia hanno comunque proseguito nella realizzazione dei Piani Industriali, sono state fatte operazioni straordinarie, ristrutturazioni, esternalizzazioni.
Le banche nazionali continuano a chiudere sportelli e a puntare sui grandi clienti. Chi sarà più penalizzato da queste scelte?
Certamente la desertificazione degli sportelli colpisce soprattutto i piccoli centri e a pagarne le spese sono soprattutto gli anziani e coloro che non hanno la possibilità di risolvere tutto con una app. La nostra regione è troppo a nord per essere a sud e troppo a sud per essere nord, e paga questo con chiusure ad ogni operazione straordinaria. Attenzione, la pandemia ha dato la possibilità a molti di noi di lavorare da casa e per farlo, soprattutto le donne, sono disposte a lavorare molto di più di quello che fanno già, magari per avere un giorno in meno di “rientro”, ma alla lunga, dobbiamo riflettere, dove ci porterà tutto questo?
Nel tuo intervento hai voluto sottolineare la centralità del sistema bancario nella ripartenza. Da dove bisogna ricominciare ed in che modo è possibile spingere l’economia nel post pandemia?
Occorre, innanzitutto, avere una visione di lungo periodo, la classe politica deve essere responsabile ed evitare gli spot da social. Occorre riscoprire assolutamente il valore della solidarietà, perchè siamo tutti collegati, tutti nello stesso calderone. Durante il periodo buio, qualora ce ne fosse stato bisogno, abbiamo riscoperto l’importanza della famiglia, che è il vero stato sociale. Il PNRR potrà essere una grande occasione e le banche saranno essenziali in questo processo. Ognuno di noi giocherà un piccolo ruolo in questo immane gioco: ogni persona è fondamentale ed è importante che si diffondano i valori che sono alla base del nostro essere sindacalisti, uno per tutti la valorizzazione del lavoro, senza il quale non può esserci dignità.
Ringraziamo Alessandra Piccoli per il suo prezioso contributo.