Intervista a Emanuele Bartolucci – Segretario Nazionale Uilca Assicurativi

di Paolo Sonni, Roma 30/03/2022

Il 16 Marzo 2022, Emanuele Bartolucci è stato eletto come nuovo Segretario Nazionale UILCA con delega al settore assicurativo. La sua nomina ci fa essere ottimisti per la rappresentanza del settore e per la tutela degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori che la sua persona garantisce.

Oggi abbiamo il piacere di essere in sua compagnia, per complimentarci e porgli alcune domande.

Una vita dedicata al Sindacato. Chi è l’uomo e chi è il sindacalista, dove inizia uno e finisce l’altro?

Solitamente non mi piace parlare di me, preferisco che siano gli altri a farsi la loro idea sia sull’uomo che sul sindacalista. Posso dirti però che nel mio caso, l’uomo e il sindacalista coincidono. Mi definisco un idealista pragmatico, a questo proposito amo citare Gramsci, con la frase che fa riferimento al pessimismo della ragione e all’ottimismo della volontà e a questo mi ispiro in tutti gli ambiti della mia vita. Quindi diciamo che non vedo grosse differenze tra l’uomo e il sindacalista e con questo approccio mi confronto in tutti gli ambiti.

Nel tuo percorso hai avuto modo di confrontarti e misurati con diversi contesti del mercato del lavoro. Dove sta andando oggi il sindacato in Italia e quali saranno le sfide future di chi vuole rappresentare e tutelare i lavoratori?

Vengo da una terra di operai, da una famiglia di operai, una terra che ha masticato acciaio e chimica. Una terra dove la fabbrica dava lavoro e se non eri troppo sfortunato ti consentiva anche di arrivare alla pensione. Una terra quindi in cui la fabbrica ti sfamava, ma se eri sfortunato, ti seppelliva anche. Io Ho avuto la fortuna di entrare in un settore molto più “comodo” e più agiato e di compiere gran parte della mia carriera professionale, in uno dei Gruppi con le relazioni industriali più avanzate del palcoscenico nazionale. Credo però che, nonostante le diversità che gli spaccati del mondo del lavoro ci offre, oggi ci troviamo difronte ad un vero grande problema. La tecnologia, l’organizzazione sociale, la velocità di trasformazione stanno spostando la centralità del mondo del lavoro. Mi spiego meglio, il lavoratore sta diventando un “accessorio” del lavoro che svolge anziché esserne il cuore. Le aziende, spinte dalla massimizzazione del profitto e dall’attenzione al cliente, stanno prospettando un mondo del lavoro capovolto. La nostra sfida sarà quella di deviare questo tentativo. Lo potremo fare solo se saremo in grado di proporre soluzioni, se saremo veloci nell’affrontare il domani che in un attimo diventa oggi. Se non ci nasconderemo dietro a totem ed idealismi di facciata. Credo che quindi di fronte a tutti questi processi di trasformazione, il compito del sindacato sarà quello di mettere e mantenere al centro del lavoro il lavoratore. 

Dopo oltre dieci anni nel ruolo di Coordinatore Nazionale del Gruppo Generali, cosa porterai da questa esperienza nel tuo nuovo incarico di Segretario Nazionale?

Con l’avvicinarsi della fase congressuale chiudo il mio terzo mandato alla guida del coordinamento del Gruppo Generali. Qui ho tanti amici, che fanno e faranno sempre parte della mia vita. Insieme a loro abbiamo raggiunto grandi risultati politici e numerici. Al prossimo congresso lascerò questo incarico e non sarà facile rinunciare a questa quotidianità. Passami il paragone, che in questo momento storico può apparire fuori luogo, per me essere coordinatore è come stare in trincea, in prima linea. Essere coordinatore infatti significa essere in prima linea sulla difesa dei contratti e degli accordi, a fianco degli iscritti e dei colleghi. Mi mancherà. Però è anche giusto lasciare sapendo che lascio una grande squadra e che chi mi sostituirà farà ancora meglio. Cosa mi porto? Mi porto la consapevolezza che avrò tanto da imparare, ma anche la convinzione che normalmente il lavoro paga e il lavoro che paga è il lavoro che si fa insieme e che si fa in squadra. Questa è stata la chiave del successo nel Gruppo e che cercherò di portare anche nel mio nuovo ruolo.

Ringraziamo Emanuele Bartolucci per la sua disponibilità e gli porgiamo i nostri migliori auguri di buon lavoro.