di Antonio Cona – Roma 22 Novembre 2021
Il 16 novembre 2021 è stato siglato l’accordo per l’uscita volontaria di 2000 colleghi Intesa Sanpaolo e che prevede come contropartita l’assunzione di 1000 nuovi colleghi contestualmente all’esodo.
Abbiamo incontrato Dante De Feo, Segretario di Coordinamento di Gruppo di Intesa Sanpaolo, che ce ne illustrerà i tratti salienti.
Dante, l’accordo sindacale del 16 novembre 2021 è un nuovo accordo sulle uscite volontarie nel Gruppo Intesa Sanpaolo?
Non si tratta di un nuovo accordo, ma di un accordo costruito nel solco tracciato tramite il precedente del 29 settembre 2020 e si basa sulla normativa attualmente vigente in materia pensionistica (ivi inclusa per esempio quota 100, per chi l’abbia raggiunta nel 2021, ma non di possibili quote 102 o 103 o altri scenari futuribili ed incerti alla data di sottoscrizione).
Perché è stato sottoscritto e qual è l’importanza che date a questa ulteriore possibilità di uscita volontaria?
Riteniamo questo documento particolarmente importante soprattutto nel momento storico che stiamo vivendo, in considerazione della realtà quotidiana dentro e fuori l’Azienda.
Accogliendo l’apertura aziendale verso una riapertura ed un allungamento dei termini di adesione all’accordo sulle uscite volontarie sottoscritto l’anno scorso, riusciremo a soddisfare il desiderio di molti colleghe e colleghi di poter accedere al pensionamento incentivato o al Fondo di Solidarietà di Settore e di non dover quindi prendere parte ai processi di riqualificazione/riconversione professionale che i mutamenti in atto nel Credito e nella nostra Azienda possono comportare, e contemporaneamente venire incontro all’esigenza di assumere un numero non trascurabile di giovani (1.000 al raggiungimento delle 2.000 uscite più ulteriori 100 assunzioni che vanno ad aggiungersi a quelle rivenienti dai precedenti accordi – per un totale complessivo di 4.600 assunzioni entro fine 2025), cosa che in questo periodo e nel nostro settore ed Italia è sicuramente una grande conquista e motivo di soddisfazione per noi.
In sintesi che stabilisce questo accordo?
Il suo impianto, che ricordo ricalca quello già positivamente definito il 29 settembre 2020, dà la possibilità di aderire volontariamente all’esodo o al pensionamento incentivato, con opzioni collegate alle date di maturazione del requisito pensionistico, a tutti coloro che raggiungeranno i requisiti entro il 31 dicembre 2028, ferma restando la possibilità di adesione da parte di coloro che non hanno aderito a precedenti accordi di esodo/pensionamento incentivato. Le uscite avverranno entro il 31 marzo 2025 con possibilità di anticipo su finestre a partire dal 30 giugno 2022. Nel caso di un numero di domande superiore alle 2.000 previste ci sarà la redazione di una graduatoria secondo i consolidati criteri già adottati in passato. Questo nuovo accordo lascia invariato quanto ottenuto con le intese del 29 settembre 2020, pertanto per le circa 7.200 persone che vi hanno aderito nulla cambia.
Per concludere, cosa consiglieresti ai tuoi colleghi nonché agli iscritti che rientrano nei termini previsti in questo accordo?
Anche in questo, come negli altri casi in cui l’adesione riguarda il futuro dei miei colleghi, consiglio sempre, per fare una scelta consapevole e senza rimpianti, di leggere le nostre Guide, avvertenze e promemoria, che abbiamo predisposto anche in questa occasione, ma preliminarmente è necessario accertare i propri requisiti pensionistici e richiedere l’Ecocert, se già non se ne dispone.
E’ possibile rivolgersi all’INPS autonomamente (rapidamente tramite SPID) o con l’aiuto dei sindacalisti UILCA del Gruppo Intesa Sanpaolo tramite il patronato Ital Uil che fornirà assistenza gratuita e qualificata per l’Ecocert e, ovviamente, anche consulenza in materia pensionistica, oltre che supporto per tutte le pratiche successive.
Un grande ringraziamento a Dante De Feo per la fattiva collaborazione alla realizzazione di questa intervista.