di Donatella Piccigallo – Roma, 16 Luglio 2021
Nei giorni scorsi, e come riportato da diversi organi di stampa, i sindacati, presenti in Banca Nazionale del Lavoro, hanno dato il via ad una serie di iniziative volte ad opporsi alle sempre più insistenti “voci, non smentite dall’azienda, di cessione di alcuni rami d’azienda e della vendita del pacchetto azionario, pari all’80% del capitale, detenuto in Axepta. Un piano che, se confermato, porterebbe all’uscita di 900 lavoratori dal perimetro del gruppo”.
Il clima di incertezza generato dalla modalità di gestione della situazione adottato dall’azienda, impone una riflessione relativa agli impatti prodotti da scelte di questo tipo.
Ne parliamo con Andrea D’Orazio, Segretario Responsabile UILCA del GRUPPO BNL/BNP PARIBAS.
Andrea, la BNL è uno dei principali gruppi bancari italiani con sede legale a Roma. Quale è lo stato della sua rete commerciale?
Si, BNL Gruppo BNP Paribas, con oltre 100 anni di storia, è uno dei principali gruppi bancari italiani. Fondata come Istituto di Credito per la Cooperazione, nel 1992, da Banca di diritto pubblico controllata dal Ministero del Tesoro, è stata trasformata in SpA. Dal 2006 la Banca fa parte del Gruppo BNP Paribas, uno dei leader mondiali nei servizi bancari e finanziari con più di 200.000 dipendenti in tutto il mondo.
Ed è proprio da qui che inizia il cambio di focus. Dal 2006 siamo sostanzialmente diventati una filiale estera, che punta prioritariamente ad un maggiore efficientamento ed aumento della produttività, in una situazione di contesto in cui gli Istituti di Credito fanno utili con il margine commissionale e con la razionalizzazione dei costi.
Ad oggi la rete commerciale conta 700 agenzie, ma ci sarà probabilmente un importante ridimensionamento, infatti il trend seguito è quello di rafforzare la gestione digitale dei servizi di vendita a discapito della Rete fisica.
La clientela massmarket, che non ha prodotti di investimento ma per lo più prodotti bancari tradizionali (C/C, prestiti personali, etc.) verrà gestita per lo più da remoto, con colleghi che verranno occupati in attività di lavoro a distanza ed in cuffia, con una riduzione rilevante della presenza fisica nelle agenzie.
Ci saranno canoni a basso costo o gratuiti per la gestione da remoto, canoni a pagamento per la gestione in presenza. Nel tempo questo sarà un aspetto comune a tutto il settore. Vedremo sempre meno agenzie e sempre più colleghi che gestiranno i clienti da remoto.
Il 13 Luglio 2021 si è svolto il presidio sindacale unitario sotto la sede della Direzione Generale della Bnl di Roma, per protestare contro la vendita di Axepta e contro le cessioni e le esternalizzazioni che il Gruppo intende effettuare. Cosa sta succedendo?
Il Gruppo, con un accordo firmato ai primi luglio, ha venduto a Worldline, il gruppo francese dei pagamenti digitali, l’80% di Axepta Italia (oltre che 100 dipendenti). In pratica è stata ceduta una fetta importante del mercato dei POS ad una società francese, che entrerà in competizione nel nostro Paese con Nexi, gruppo finanziario leader nei pagamenti digitali.
Le voci non smentite dal top management circa l’esternalizzazione di una parte dell’IT e di una fetta importante degli APAC (struttura che gestisce le operazioni di back office), comporteranno nelle intenzioni dell’Azienda un’importante riduzione degli organici oltre all’estromissione dal Gruppo di tanti colleghi e quadri sindacali che hanno contribuito in questi anni alla gestione di importanti attività operative tradizionali.
Purtroppo il mondo del credito continua a perdere numeri e colleghi, espellendo lavoratrici, lavoratori e fiumi di competenze.
La protesta dovrà diventare azione e porre una forte contrapposizione ad una modalità aziendale che sacrifica le lavoratrici e i lavoratori pur di “guadagnare di più”. Che impatto credi possa avere a livello settoriale questa situazione.
Diciamo che è un trend che avrà impatti importanti a diversi livelli. Le banche, per mantenere alti livelli di redditività, taglieranno sempre più il costo del lavoro. Si sta perdendo completamente il senso di comunità e solidarietà aziendale, a favore di logiche dove l’efficienza ed efficacia, prevalgono anche sul rispetto delle persone e della loro storia. L’attenzione esasperata al margine commissionale, essendo i tassi d’interesse prossimi allo zero da anni, mortificano le competenze e trasformano i colleghi in venditori a tutti i costi, asfissiati sempre più da budget irraggiungibili e da pressioni commerciali indebite.
La spinta verso la digitalizzazione, la robotica, l’intelligenza artificiale, provocherà una forte contrazione degli organici diminuendo il numero delle persone occupate nel settore.
Sindacalmente parlando l’impatto potrebbe essere serio.
Ringraziamo Andrea D’Orazio per la sua visione lucida e molto chiara della preoccupante situazione Gruppo BNL/BNP Paribas.